Il Ladakh è terra avara per le coltivazioni. Ma fruttificano in quest’area, malgrado la quota, meli e albicocchi. Il progetto prevedeva l’acquisto di 500 piante da frutto, la predisposizione del suolo con adeguata concimazione, un adeguato sistema di irrigazione, la piantumazione eseguita da personale qualificato, la recinzione del terreno già individuato e ovviamente la preparazione tecnica dei nostri novelli frutticoltori.
Un frutteto che avrebbe reso meno aspro il paesaggio ma che soprattutto, in un futuro non lontano, poteva iniziare a produrre una buona quantità di gustose vitamine per i bambini.
Purtroppo l’alluvione dell’agosto 2010 ha sommerso di fango anche l’area dove erano stati piantumati i primi 100 meli. Forse una decina quelli che si sono salvati dalla morsa del fango. Il muro di cinta costruito per delimitare il frutteto ha invece tenuto l’assalto dell’ondata di fango e sassi. Salvo anche il primo melo, quello Donato a Sua Santità il Dalai Lama e che era stato interrato nell’orto del villaggio.